Da “Il Cittadino”
Il teatro ormai è casa sua. Ma trovarsi sul palco dell’Ariston di Sanremo è qualcosa difficile da spiegare anche per un “veterano”
(nonostante sia ancora un trentenne) come Filippo Caccamo. Il sogno di una vita si è realizzato giovedì sera, quando il comico lodigiano ha portato il suo fortunatissimo spettacolo, “Tel chì Filippo!”, sulla ribalta più famosa e mediatica d’Italia. «Per la prima volta in vita mia ho avuto una sorta di blocco, quasi mi mancava il respiro: quando sono salito sul palco nel pomeriggio per le prove non riuscivo a credere di trovarmi nello stesso posto dove si tiene il Festival di Sanremo. Qui davvero si respira cultura, si avverte il “peso” della storia. Mi sono sentito parte di qualcosa di molto più grande, molto al di là del mio semplice spettacolo». Immaginate poi l’emozione di prepararsi nello stesso camerino di Amadeus, da diversi anni deus ex machina del Festival: «Un’altra emozione incredibile – continua Filippo -. Alle pareti ci sono foto di Gorbaciov, Mattarella, Benigni e di tanti altri personaggi che hanno fatto la storia. Capisci davvero di trovarti in un altro “mondo”. Come mi ha detto il direttore del teatro, “L’Ariston non è alimentato a ossigeno, ma a carica artistica”. Bisogna abituarsi a un altro tipo di respiro». Smaltita piano piano l’emozione iniziale, Caccamo si è poi confermato il solito animale da palco, trascinando e divertendo il numeroso pubblico presente con i suoi sketch incentrati sugli insegnanti e sulla scuola, quel microcosmo variegato e “folle” che offre continui spunti comici e di riflessione. E portando anche un pizzico di lodigianità, come dimostrano le foto sul palco con la maglia dell’Amatori e con il prodotto tipico della città, la raspadura. «Mi hanno stupito l’accoglienza e il calore del pubblico sanremese: lo pensavo diverso, abituato a cose più grandi, e invece… Così come mi ha stupito l’attenzione dello staff del teatro, una gentilezza fuori dal comune. Il direttore mi ha già proposto una nuova data per aprile 2024». Ieri sera Filippo ha chiuso il tour invernale con un’altra data storica sul palco del Teatro Creberg di Bergamo, ultimo appuntamento della struttura prima dell’abbattimento. Il 6 giugno, a Bologna, inizierà invece il tour estivo, “Non abbiamo tre mesi di ferie”, che proseguirà fino a settembre con la tappa finale a Ostia Antica. «In totale arriveremo a oltre cento date; poi mi riposerò un po’ e ricomincerà il tour invernale. Spero di fare gli spettacoli in programma il 6 giugno a Bologna e l’8 a Cesena: non tanto per me, ma perché vorrebbe dire che la situazione in Emilia-Romagna sarà migliorata. Lo spero con tutto il cuore»