«Mi sento come un romano al Colosseo o come un milanese in piazza del Duomo». Già, perché Fi- lippo Caccamo vestirà di nuovo i panni di “profeta in patria”: sabato 2 luglio, alle 21, il comico lodigiano si esibirà nel cuore della sua città, piazza della Vittoria, per l’inaugurazione ufficiale di Lodi al Sole 2022, il tradizionale “contenitore” di eventi estivi promosso dal Comune (ancora da svelare il calendario). Dopo i due sold-out primaverili al Teatro alle Vigne e il successo riscosso in tutta Italia durante la tournée (tuttora in corso), Caccamo riporterà a Lodi “Tel chi Filippo!”, il suo esilarante spettacolo il cui “centro di gravità” è rappresentato dal mondo della scuola, quell’ambiente così eterogeneo ma sempre uguale a sé stesso, in cui tutti – in- segnanti, bidelli, segretarie, alunni – si possono riconoscere attraverso le straordinarie “maschere” che il comico lodigiano ha creato sul web e ha poi trasferito in una dimensione “live”. «Per me sarà la prima volta in piazza della Vittoria: è un altro sogno che si avvera – racconta Fi- lippo, 29 anni, nome caro anche ai lettori del “Cittadino” grazie alla sua rubrica settimanale in edicola proprio al sabato (oggi la potete trovare a pagina 51) e che ha dato il titolo al- lo spettacolo -. Sono molto emozionato: vorrei regalare due ore di leggerezza alla mia città, sperando che questa data posa davvero segnare, una volta per tutte, la ripartenza dopo gli anni difficili del Covid. Ringrazio il Comune di Lodi per questa splendida opportunità e per la fiducia nei miei confronti. Ho già parlato con i miei mentori, Franco Rossi, Bigno Bignami e Paolino Boffi: mi hanno dato consigli su come gestire l’ansia di un palco così importante». L’esperienza comunque non manca all’“enfant prodige” della comicità lodigiana, ormai seguitissimo anche al di fuori dei confini territoriali come dimostrano i numeri sui social (220mila follower solo su Instagram) e i “pienoni” registrati durante le tappe dal vivo a Milano, Treviglio, Torino, Verona, Firenze e Bologna. «Lo spettacolo sta andando benissimo, ovunque sono stato sommerso dall’affetto del pubblico. In piazza della Vittoria porterò una versione ampliata di quella che avevo proposto alle Vigne: il tema della scuola rimane centrale, ma ci sono anche parti dedicate alla vita quotidiana, all’arte di Lodi, al dialetto, ai momenti complicati che abbiamo vissuto. È uno spettacolo adatto a tutti: mi piacerebbe ci fossero an- che tanti studenti, i nostri ragazzi hanno bisogno di tornare a vivere “riti” collettivi dopo tanti mesi difficili, e noi adulti abbiamo il dovere di dare loro delle risposte. Il mio desiderio più grande è che questa tappa possa trasformarsi in un “inno alla felicità” per ripartire verso un futuro migliore».