Ora gli manca soltanto il cinema (un “mondo” che lo stuzzica parecchio, quindi aspettiamoci sorprese), poi il “giro” sarà completo. Filippo
Caccamo continua la sua ascesa nel gotha della comicità italiana: ai seguitissimi sketch su internet e alla trionfale tournée teatrale, seguiti dalla recente pubblicazione del suo primo romanzo, Vai tranquillo – Agi e disagi di uno studente universitario, lo showman lodigiano ha aggiunto un’altra importante tacca, il debutto televisivo sul palco di “Colorado”, la popolare trasmissione di Italia Uno condotta da Paolo Ruffini e Belen Rodriguez. Il “battesimo” di giovedì sera si è rivelato un successo, come dimostrano i numerosi complimenti ricevuti via social: il buon Filippo ha proposto un breve e spassosissimo monologo presentandosi in scena nelle vesti di neolaureato, tesi sotto braccio e corona d’alloro in testa. «Di solito sono molto critico nei miei confronti, invece questa volta devo ammettere che mi sono proprio piaciuto – racconta il 25enne comico lodigiano, ormai personaggio “cult” del web grazie ai suoi video dedicati alla vita degli universitari –.
È stato un onore lavorare con tanti professionisti, spero di poter tornare anche il prossimo anno. I ritmi televisivi sono molto più serrati: ho ricevuto feedback molti positivi, diverse persone che mi seguono solo su internet non si aspettavano di divertirsi così tanto con una mia esibizione su un palco». La puntata di giovedì ha visto anche un altro cabarettista lodigiano sulla ribalta dello show targato Mediaset, il grande Franco Rossi in scena nelle vesti di poeta dalle dubbie qualità liriche ma dallo straordinario effetto comico. «Il mio turno è arrivato proprio dopo lo sketch di Franco, quasi un segno del destino– racconta Caccamo -.Rossi è stato il primo comico che ho visto alle “Vigne” e dieci anni dopo ci siamo ritrovati in scaletta uno dietro l’altro su Italia Uno. Gli devo molto, la sua presenza mi ha aiuto parecchio anche perché ero molto teso ed emozionato prima di salire sul palco. Ma tutto è andato per il verso giusto: sono davvero felice».