La valigia dell’attore. Filippo Caccamo dovrà rifarla e disfarla più di cinquanta volte, da qui a fine maggio. Il suo nuovo tour toccherà
tutta l’Italia, isole comprese, come recitava un vecchio spot televisivo. Decine di date sono già “sold out”, ennesima conferma del talento del comico lodigiano, stella sui social e sul palcoscenico. L’esordio, la doppia data in scena venerdì e sabato al Teatro Dim a Castelnuovo del Garda (Verona), ha scatenato di nuovo l’entusiasmo del pubblico: «Non riuscivo nemmeno a chiudere le battute: la gente già rideva», racconta l’autore e il protagonista di “Tel chi Filippo!”, spettacolo dal titolo decisamente lodigiano (e ispirato alla rubrica che Caccamo tiene ogni sabato sul «Cittadino») ma che parla un linguaggio universale. Il tema centrale è infatti la scuola, quel microcosmo unico e immutabile, in cui tutti – insegnanti, bidelli, segretarie, alunni – si possono riconoscere attraverso le esilaranti “maschere” che Filippo ha creato sul web e ha poi trasferito in una dimensione teatrale. L’attore lodigiano ha lasciato un posto sicuro, una cattedra di lettere alle scuole medie, per inseguire il suo sogno: «L’ho fatto anzitutto per i ragazzi: hanno bisogno di una continuità didattica che io non potevo più garantire con il calendario di questa tournée. E poi, sì, fin da bambino sognavo di girare i teatri e fare questo lavoro. Ho voluto correre un rischio. Talvolta bisogna prendere delle decisioni nette per rincorrere ciò che ci fa felici: ho rinunciato a uno stipendio sicuro perché credo di poter vivere con i miei testi e la mia voglia di stare sul palco.
Per un’ora e mezza di spettacolo c’è dietro tanto lavoro, tanta burocrazia. Ma ne vale la pena: le emozioni che mi regala il pubblico non hanno prezzo». Il debutto a Verona «è stata una roba atomica – continua Caccamo -. Gli spettatori hanno risposto in modo straordinario: un affetto smisurato, omaggi di ogni tipo». La prossima settimana, Filippo reciterà per tre sere consecutive al Teatro Cardinal Massaia di Torino: i biglietti sono stati polverizzati in poche ore. Il tour toccherà poi Bergamo, Argenta, Broni, Monza, Modena, Milano (al Teatro Lirico Giorgio Gaber, due serate già “sold out), Padova, Piacenza, Taranto, Lecce, Napoli, Montecatini, Pesaro, Trieste, Alessandria, Verbania, Legnano e probabilmente anche in Sicilia. Finora sono 51 le date programmate: nel calendario, ovviamente, non poteva mancare il Teatro alle Vigne di Lodi, la seconda casa di Filippo che si esibirà sul palco di via Cavour per quattro sere consecutive, il 23, 24, 25 e 26 marzo. «È un regalo alla mia città. Per l’occasione porterò uno spettacolo nuovo, “Oro, incenso e raspa”, vorrei che fosse la ciliegina sulla torta di questo tour.
A febbraio e marzo ho evitato di organizzare altri spettacoli in Lombardia proprio perché il mio desiderio è far confluire tutti gli spettatori a Lodi». Intanto Filippo continua a dedicarsi anche al cinema: nelle scorse settimane, in Sicilia, ha girato un film prodotto da Ficarra e Picone e diretto da Roberto Lipari. «Non abbandonerò mai il teatro, ma il cinema è l’obiettivo finale, lo scopo del mio lavoro».