Da “Il Centro”
PESCARA – Con “Tel chi Filippo!” sto facendo ridere tutte le generazioni, quelle che tuttora soffrono sui libri o sui registri e anche chi li ha alle spalle da un po’ ma ha vivo il ricordo degli anni trascorsi sui banchi». Autore-attore comico e influencer prima di laurearsi e diventare insegnante, passando all’altro lato della barricata, Fi- lippo Caccamo ironizza con leggerezza sui docenti disperati e il mondo della scuola nel suo nuovo spettacolo “Tel chi Filippo!”, che oggi sarà a Pescara al teatro Massimo (ore 21) dopo aver raccolto pienoni in tutta Italia.
Seconda tappa in Abruzzo sabato 22 aprile ad Avezzano al Teatro del Marsi. «Sto vivendo un tour strepitoso, il sogno di ogni attore: data dopo data, pro- cedo di sold out in sold out, con le biglietterie che vanno esaurite in pochi minuti dice Caccamo, oltre 800mila follower tra Ig, Fb, Youtube, TikTok, lanciatosi sul web col tormentone “mai una laurea”, diventato poi uno spettacolo, approdato dalla rete al palcoscenico. Nel frattempo la sua situazione si è ribaltata: da studente disperato Caccamo (Lodi, 1993) si è infine laureato alla Statale di Milano, dalla triennale in Scienze dei Beni culturali alla laurea magistrale in Storia e critica dell’arte, e ha iniziato a in- segnare. Dismessi i panni degli studenti parcheggiati negli atenei in attesa di laurea, si è ritrovato nelle schiere del “nemico”, i professori. Dal suo nuovo punto di vista, la cattedra, ha preso le mosse lo spettacolo “Tel chi Filippo!”, di cui Caccamo è auto- re, regista, interprete: la vita de- gli insegnanti, tra verifiche e interrogazioni, gite, consigli di classe e collegi docenti online, Ptof (Piano triennale dell’offerta formativa) e altre sigle misteriose, burocrazia, lezioni su meet, la lim (lavagna interattiva multi- mediale) che non funziona, il rappresentante dei libri, il rap- porto con la temibile segreteria e coi collaboratori scolastici. Aneddoti, fisse, luoghi comuni, iperboli si susseguono in uno spettacolo che pesca dalla quotidianità professionale del professor Caccamo in una scuola media lodigiana, con colleghi e studenti prima fonte di ispirazione. Pare che primi fan di Filippo sia no proprio i docenti, che autoironicamente si riconoscono nel lo spettacolo. Ma è facile per tutti simpatizzare con personaggi e situazioni di “Tel chi Filippo!”, che si sia genitori di figli in età scolare o perché semplicemente si toma ai ricordi degli anni scolastici. «La scuola italiana è una meravigliosa fonte d’ispirazione e spesso la realtà supera l’esagerazione comica. Dopo due anni
di pandemia, poi, c’è voglia di leggerezza e spensieratezza: da parte mia è una soddisfazione immensa regalare agli spettatori due ore di risate, ma l’affetto che il pubblico mi dimostra in ogni provincia d’Italia è qualcosa di ancor più prezioso.