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LA GAZZETTA DI MODENA
Filippo Caccamo “Così la vita da prof è diventato uno spettacolo”

Tutto esaurito domani e sabato al Michelangelo

  • 12-01-2023

Da “La Gazzetta di Modena”

Sarà Filippo Caccamo, con Io spettacolo “Tel Chi Filippo’” (che sta facendo registrare sold out in quasi tutte le date) ad inaugurare domani e sabato, alle 21 la stagione

dei Comici del Teatro Michelangelo di Modena. Per info biglietti www.filippocaccamo.it e sui Circuiti Vivaticket.it e ticketone.it. La vita dei docenti disperati diventa uno spettacolo teatrale comico. Un monologo coinvolgente sul mondo della scuola sono diventati un modo per raccontare e riflettere sul tema che parla della vita degli insegnanti di oggi, tra verifiche e interrogazioni, temi scritti in verde sui fogli a quadretti, gite. consigli di classe e collegi docenti online. burocrazia, Iezioni su meet, la lim che non funziona, il rappresentante dei libri. il rapporto con la temibile segreteria e con i collaboratori scolastici. Non c’è studente italiano che negli anni scorsi non si sia identificato nel tormentone web “mai una laurea” , lanciato dall’attore e comico Filippo Caccamo è diventato poi spettacolo teatrale. La situazione si è ribaltata: studente disperato si è laureato veramente in Scienze dei Beni Culturali con Magistrale in Storia e Critica dell’Arte e, nella vita- ironia della sorte ha iniziato a insegnare. II suo percorso artistico ha cosi subito una brusca virata: abbandonati i panni degli studenti universitari in perenne attesa di una laurea, si è ritrovato a indossare quelli del “nemico”: i professori. II suo punto di vista ora è dietro la cattedra e da quello ha preso le Io spettacolo Tel chi Filippo! (da lui stesso ideato, scritto, diretto e interpretato). I suoi colleghi e i suoi studenti sono la fonte d’ispirazione primaria e le loro situazioni quotidiane, rilette alla luce della verve comica dell’attore, diventano irresistibile per tutti. I suoi primi fan sono proprio i docenti che ti seguono da tutta Italia, i quali, all’insegna di una certa autoironia, si rivedono gli sketch messi in più che uno comico è piuttosto uno show a 3600. «E’ proprio così – puntualizza Caccamo — io sono sul banco e partendo dai personaggi dei miei video, faccio un excursus sulla scuola italiana in novanta minuti, in cui l’affetto del pubblico mi fa capire che c’è bisogno di ridere. Anzitutto di noi stessi, non prendendosi troppo sul serio, ma poi di affrontare la vita in questa ripresa anche grazie al teatro e alla comicità. Uno show che vuole portare un po’ di autocritica positiva e comica, ma soprattutto tanta felicità».

II tema principale è la vita degli insegnanti. Com’è cambiato mondo della scuola in questi anni?

La scuola da un Iato è cambiata, ma vi è tanto divario tra insegnanti ed alunni. E’ molto maggiore il divario che c’ è tra insegnanti ed alunni oggi rispetto a quello che c’era tempo fa. Due generazioni che fanno fatica a parlarsi. II triangolo scuola-alunno-famiglia sempre più debole. E’ una scuola indubbiamente in difficoltà.

E’ uno spettacolo in cui tutti riescono a immedesimarsi.

E’ uno spettacolo che parIa di scuola ma è molto apprezzato da chiunque.

Come si esce dopo aver visto questo show?

«L’obiettivo è quello di non prendere la scuola troppo sul serio. Bisogna accettare le richieste degli alunni in maniera positiva e non politica, vedere i propri colleghi come degli alleati e non come dei concorrenti, oppure scherzare sulla burocrazia e non essere un impedimento alla propria missione».

Checco Zalone nel “Quo Vado” era alla ricerca del fisso. Lei invece lo ha lasciato per il teatro.

alo ho I’ orrore del posto fisso anche vengo da due genitori con un posto statale. L’ho provata, mi sono anche sentito tutelato e coccolato in certe situazioni però è troppo forte la passione per il teatro. Piuttosto pane ed acqua ma non rinunciare a questo sogno. Questo però non significa essere migliore di uno Statale ma significa solamente avere una visione diversa del proprio percorso.

Nel 2019 ha esordito come scrittore con il suo primo romanzo “Vai tranquillo”.

«E’ la storia di un universitario che non riesce a trovare il suo posto nel mondo e tante altre cose E’ un romanzo che mi piacerebbe rivedere perché Io riscriverei in una maniera più matura. Poi ho trovato Mondadori che l’ha pubblicato. E’ un romanzo che mi porto nel cuore.

La sua prima volta a Modena?

«E il mio debutto teatrale nella Città della Ghirlandina. Sono molto contento perché ho sempre considerato in pubblico modenese attento, critico e vivace visto che in città vi sono anche diversi teatri. E sono anche contento di essere al Teatro Michelangelo perché ha ospito i più grandi artisti nazionali. Restare poi a Modena per due gioni consecutivi mi riempie di orgoglio».

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